Weekend

Forse sono a New York
Forse siamo distanti
Forse penso anche a te
Forse siamo felici

Quanto traffico qui
Quanta gente di spalle
Ferro e piombo con me
Tutto sommato mi sento in gita

Se mi chiedi di me perso in questo weekend infinito weekend
Se mi chiedi di me solo in questo weekend un inquieto weekend

Un formalità
L’indirizzo un voce
L’uomo è davanti a me
Io gli sparo veloce

Forse sono a New York
Forse sono felice
Questa notte è per me
E le mie insane passioni in gita

Se mi chiedi di me perso in questo weekend infinito weekend
Se mi chiedi di me solo in questo weekend un inquieto weekend

 

Uomo Contorto


Tracce di nevrosi
Manie persecutorie
Sindrome di Burn-out
Sento che ho anche quella

Sento di cadere
Penso col bicchiere
Di annegare
Il pudore

Tu sai bene di avermi ridotto ad un uomo contorto

Sempre più insicuro
Sguardo appeso al muro
Placo questo vuoto
Foderandolo di poco

Chiuso dentro casa
Vorrei un po’ d’aria aperta
Ma se esco
Manca il mio divano

Tu sai bene di avermi ridotto ad un uomo contorto

 

Occhi Come Chiodi

Stringo gli occhi è giorno
Freddo cieco e zombie
Gli occhi sono spenti sguardi indifferenti
E denti contro i denti
E gli occhi sono chiodi
Gli occhi sono

Un fiotto di malto che scava il suo solco
Corrode lo smalto mi perdo sul fondo

E forse non sono più qui
Forse morire è così
Lo stomaco brucia e so che
Tu non fai per me
Non fai per me
Non fai per me

D’improvviso è giorno
Già mi sento in torto
Forse non sono pronto a stabilire un qualche dignitoso approdo
E gli occhi sono chiodi
Gli occhi sono

Un fiotto di malto che scava il suo solco
Corrode lo smalto mi perdo sul fondo

E forse non sono più qui
Forse morire è così
Lo stomaco brucia e so che
Tu non fai per me
Non fai per me
Non fai per me

 

Esilio


Intanto qui non è come raccontavi
Sono stanco di aspettare notiziari
Se cerco un motivo per stare calmo
Ricordo quante volte hai mostrato il palmo

Eppure ci sono stati anche giorni buoni
Sembrava quasi di essere normali
Illuso fissavo ogni momento
Ricordo quel sorriso d’ammonimento

Forse è stato un gioco spietato
hai sempre cercato di
prendere quanto possibile
senza accorgerti che
cadevano pezzi di me

Ma adesso resto qui a cancellarti
Se voglio ti ricordo solo a tratti
E cerco motivi per stare calmo
Aspetto il solito notiziario

Forse è stato un gioco spietato
hai sempre cercato di
prendere quanto possibile
senza accorgerti che
cadevano pezzi di me

 

'Trane


Ti sei mai sentito solo?
Sei mai stato fragile dentro un milione di sì?
Apro la finestra
Bacio i rimorsi e non so, non mi interessa perché

Hai mai raccolto le tue lacrime
Per innaffiare un grottesco finale?
Io passo tutto il tempo
come se fossi un Coltrane senza avere talento

Primula


Provi a nascere tra lenzuola sogni e primule
Sembrava quasi che tu fossi possibile

Chi racconterà una fiaba così inutile?
Chi ascolterà una voce tanto debole?

Sono qui per te
Sono qui per te
Sono qui

 

Senso


Mentre ormai questa rabbia è fredda
Spenta in raffiche di amarezza
Non c’è più traccia di noi nel cuore
Né più illusione che possa aprire un senso

Io non posso più aspettare
Io non voglio replicare
So soltanto che non riesco
A continuare senza un senso

Sento i giorni scanditi come
Esplosioni attutite dentro
Un fondale senza calore
Stringo tra le mie braccia vuote un senso

Io non posso più aspettare
Io non voglio replicare
So soltanto che non riesco
A continuare senza un senso

 

Nel Temporale


Sei lontana quando vuoi
Dietro quel velo negli occhi
Forse sai che sono qui
O forse nemmeno ti accorgi

Da quanto tempo sanguini?
Da quanto non hai più pace
C’ero anch’io quel venerdì
Ma il mio rimorso tace

So chi sei
Io so chi sei
Più di ogni altro
Cosa aspetti a crederci?

Certo è andata come sai
Non ci si doveva far male
Ma adesso restiamo solo noi
E adesso ci tocca scappare

Fuori piove e pensi a lui
Io penso dobbiamo andare
Se solo provassi a stringermi
Con rabbia nel temporale

So chi sei
Io so chi sei
Più di ogni altro
Cosa aspetti a crederci?

Nei Limiti


Cado davanti a te
Verme davanti a te

Da solo provavo a crescere
Da solo fuggivo inutile

Tu sei la verità
Tu sei la verità

Fremo davanti a te
Inciampo davanti a te

Sei un incubo caldo immobile
Sei ogni risposta accettabile

Tu sei la verità
Tu sei la verità

Tu sei la verità
Tu sei la verità nei limiti

 

Huxley, Kesey e Leary


Commerciando con l’amore
Chiusa in un albergo ad ore
Non tradiva le teorie
Profumando lo squallore

Le sue foto giovanili
I suoi Huxley, Kesey e Leary
Le sue trecce ed i suoi fiori
I teoremi spirituali

Con i suoi rossetti trasparenza e fragole
Intrappolava nei ricordi un tempo inesorabile

Quanti suoni dentro al cuore
Echi del libero amore
Dalla strada ogni motore
Rimbombava nei suoi mondi

Fatti di viaggi infiniti
Di orizzonti già smarriti
Forse Huxley, Kesey e Leary
Sanno dirci adesso lei dov’è

Con i suoi rossetti trasparenza e fragole
Intrappolava nei ricordi un tempo inesorabile
Persa in un sorriso stanco grande e fragile
Si concedeva ad ogni incontro tralasciandone i perché

Con i suoi rossetti trasparenza e fragole
Intrappolava nei ricordi un tempo indecifrabile

 

Ultimo Carosello Dell'umanità


La riforma dopo la morte:

dal due gennaio del ’77
la pubblicità si chiamò Spazio F

e fu la fine, fremente ferita,
della partita.

La sera prima
gli ultimi cinque carosello
si dissanguarono in un battito di ciglia.

Il letto mi si aprì
in un incubo sudato,
il fiato mi mancò.

Piccola grande morte senza sigla,
morte non avvertita.

Arcuai la vita
e sputai fuori tutto
il pianto del lutto dei bambini,
che sanno senza sapere,

che non sanno e sentono.

Appoggiai un bicchiere sul davanzale
per la sete della civetta:

l’aspettavo per l’annuncio
di un mondo nuovo tutto fretta

ma lei non venne.